Emily Kraus | Dare Tempo al Tempo
In questo spazio, il tempo fluisce in modo diverso, come se ogni segno di colore ed ogni forma fossero una traccia di qualcosa che è stato, oppure qualcosa che deve ancora accadere. Ogni porzione della tela cattura un istante che non è mai solo un momento fisico: è come se il tempo fosse disteso sulla superficie pittorica, per essere tradotto in suono, in tutte le sue sfumature. Non c’è solo il presente della visione, ma una sensazione di continuità, come se il dipinto appartenesse ad un flusso che si distende tra passato e futuro.
Lo spazio non è vuoto, ma pausa; è un contenitore che definisce la relazione tra le forme e tra le ombre. Ogni angolo, ogni piega di luce, invita l’occhio a spostarsi, a muoversi dentro la tela, come se lo spazio stesso avesse una propria vita. Non è mai statico, ma in continuo divenire, come se il tempo lo attraversasse, rendendo ogni osservazione una nuova scoperta.
La superficie della tela è come un ambiente in cui ricercare liberamente, ma allo stesso tempo è in grado di dare una sensazione di ordine, come se il caos venisse tradotto in un linguaggio visivo chiaro e preciso. Lo spazio dipinto non è solo fisico, è anche emotivo e sensoriale, sonoro. Ogni tratto crea una dimensione che avvolge e che sfiora vibrazioni non visibili, ogni tasto, ogni corda, ogni battito crea una nuova fonologia.