thebackstudio I Open Doors I Torino

Il duo artistico thebackstudio si distingue per la sua produzione sfaccettata
e difficilmente categorizzabile. Il loro approccio creativo si sviluppa
in un’area di confine, sfuggendo a definizioni cristalline e favorendo
un’estetica ambigua che si manifesta chiaramente, ma resta
incomprensibile nella sua completezza.

All’interno della loro produzione, elementi di costruzione industriale si
combinano con creazioni in vetro soffiato a mano, dando luogo ad assemblaggi
che mescolano senza soluzione di continuità scultura e
funzionalità.

Ispirati da figure come Franz West, Donald Judd, Bruno Munari e Dan
Flavin, thebackstudio adotta un’approccio eclettico che trae spunto dalle
sperimentazioni di West, dall’essenzialità di Judd, dalla ludicità di Munari
e dall’uso della luce di Flavin. Il risultato è un linguaggio visivo unico
che sfugge alle categorizzazioni artistiche convenzionali, posizionandosi
in una zona franca tra scultura, arte concettuale e design.

Ciò che rende unica la produzione di thebackstudio è la loro capacità di
concentrarsi su dettagli nascosti e riconsiderare degli oggetti comuni,
creando connessioni inedite tra forma e funzione. Questo approccio si
riflette nelle loro opere, che sfidano le definizioni preesistenti,
invitando il pubblico a riflettere sulla relazione tra estetica e utilità.

L’attitudine a evitare definizioni rigide è emblematica dell’arte concettuale,
in cui il concetto e il contesto spesso prevalgono sull’aspetto
estetico. thebackstudio invita lo spettatore a meditare sul significato
sotteso a ciascuna opera, incoraggiando una partecipazione attiva
e un analisi critica. I loro “Impianti” e opere d’arte, richiedono spesso
un’interazione fisica, coinvolgendo lo spettatore come elemento cruciale
del lavoro.

Il lavoro di thebackstudio è una fusione di influenze e mezzi
diversi, in cui elementi industriali e artigianali convergono per creare
opere che suscitano riflessioni e sfidano i limiti tradizionali, impegnandosi
in un dialogo di contrasti, il tutto nel contesto dell’innovazione e
della trasformazione architettonica.